Ogni volta che mi viene affidato un orologio, la prima sensazione che provo è un profondo rispetto per ciò che toccano le mie mani.

Poi la voglia di rianimare lo strumento del tempo è irrefrenabile, tutto deve essere perfetto e preciso perché così è il tempo.

Alla fine la soddisfazione più grande non è far bella figura con qualcuno ma sentire la voce dell'orologio, quel ticchettio che mi dice :"Si! ci sono, e cammino grazie a te!"


La favola dell'orologiaio

Breve favola di fantasia sulla vita umana

C'era un orologiaio piuttosto anziano che viveva solo nella sua bottega fabbricando orologi da molto tempo. L'unico suo pentimento era di non aver avuto famiglia e ormai era troppo tardi per pensarci. Un giorno fece un nuovo orologio molto diverso ed originale e sul quadrante oltre alle ore mise la scritta “Questa è la vita”, poi appese l'orologio al muro della sua bottega e siccome era molto tardi si coricò nel retro. Al mattino si svegliò molto di buon umore, si sentiva così bene che gli sembrò di essere ringiovanito di qualche anno. Riprese il suo lavoro senza troppo pensarci ma dopo qualche mattino, guardandosi allo specchio, si accorse che i suoi capelli stavano diventando neri ed il suo viso non aveva più le grosse rughe. “Ma cosa stava succedendo?” Per uno strano presentimento pensò al suo orologio della vita ed osservandolo attentamente si accorse che le lancette giravano al contrario, in senso antiorario. Per uno strano errore aveva montato gli ingranaggi al rovescio, era una cosa che non gli era mai successa in tutta la sua carriera. “Forse l'orologio riusciva ad interferire con la vita e far ringiovanire le persone?” Pensò quindi di fare una prova, fermò l'orologio per qualche giorno e si accorse che non ringiovaniva più. Entusiasta della sua scoperta lo fece ripartire e ne parlò con gli amici. Inutile dire che questi, osservando l'aspetto dell'orologiaio, non ebbero dubbi e cominciarono a richiedergli copie di quell'orologio. Pazientemente egli ne fece alcuni esemplari e li consegnò raccomandando di non dimenticarsi di riportarli per la rettifica quando avessero deciso di non ringiovanire più. La voce si diffuse così presto che tutti gli abitanti dei paesi vicini gli chiedevano gli orologi della vita, ed in effetti tutte le persone che lo possedevano ringiovanivano miracolosamente. Quando l'orologiaio raggiunse l'età di circa 30 anni, pensò di rettificare il suo orologio invertendo il senso di marcia. Nel frattempo si rese conto di aver conservato tutta la sua esperienza e saggezza da anziano in un corpo giovanile e forte. Si ricordò del suo grande desiderio di avere una famiglia ed ora non era più troppo tardi, infatti conobbe una bella e brava ragazza e dopo qualche tempo decisero di sposarsi. Il loro sogno di avere figli però non si avverò, forse l'orologio aveva ringiovanito il corpo ma non la capacità di procreare. Nella sua saggezza l'orologiaio aveva annotato tutti gli orologi consegnati e tutti gli orologi ritornati per la modifica e si accorse che uno di essi non era mai stato reso. Non riuscendo a ricordarsi a chi lo aveva dato cominciò a preoccuparsi e fece girare la voce in tutti i paesi affinchè qualcuno riuscisse a rintracciare la persona tanto distratta. Dopo qualche giorno gli arrivò la notizia che in una casa era stato trovato un bimbo di pochi mesi di vita ma non c'erano i genitori. L'orologiaio, immaginando la situazione, si precipitò in quella casa, riconobbe l'orologio appeso al muro e lo fermò. Poi con tenerezza si accostò al bimbo, lo prese in braccio, ed in quel momento si sentì padre di un orfanello, quindi lo portò a casa dove fu accolto dalla moglie con grande gioia. La donna che non desiderava altro che avere un figlio, fu entusiasta ed accudì il bimbo con ogni cura prodigandogli ogni bene insieme al marito. Al bimbo, essendo un maschietto fu dato il nome “Vito” in ricordo della scritta sull'orologio. L'orologio non fu più costruito ma tutti gli abitanti di quei paesi ebbero una vita più longeva, più serena, più vera e più saggia per la maggiore esperienza acquisita. Invece il bimbo crescendo non ricordò nulla del suo passato perchè essendo ringiovanito troppo la sua memoria si cancellò completamente. Così tutti vissero per lunghi anni felici e contenti.

 

Fine


fonte:

racconto di verdefronda edizione 2011

autore Giorgio Thieme

musa ispiratrice Iride

link http://issuu.com/verdefronda/docs/l_orologiaio